Vittorio Pasotti, relatore all’incontro di Cava Manara “Sant’Agostino a Cava: il miracolo e il cammino”, spiega il perché di questo inizio al di fuori di Pavia: “Il motivo è dovuto al fatto che la parrocchia di Cava è l’unica della diocesi di Vigevano dedicata a Sant’Agostino e questo si lega al “Miracolo della Cava” – solo dal 1863 Cava è Cava Manara – avvenuto circa 1100 anni fa. L’episodio è raccontato nella Leggenda Aurea di Jacopo da Varagine. Una quarantina di pellegrini, malati, provenienti da Oltralpe e diretti a Roma alle tombe degli Apostoli Pietro e Paolo si fermano per ristorarsi alla Cava, davanti alla chiesa allora titolata ai Ss. Cosma e Damiano. Improvvisamente appare loro un uomo vestito con paramenti pontificali che dice di essere sant’Agostino. Il santo vescovo chiede ai pellegrini di andare a San Pietro in Ciel d’Oro e di pregare sulla sua tomba, promettendo la guarigione. I pellegrini fanno così, si inginocchino davanti alla tomba di sant’Agostino e vengono risanati“.
Da quel momento la chiesa di Cava Manara, divenuta parrocchia dal 1863, cambia titolazione e assume il titolo di Sant’Agostino. Il miracolo è narrato in due formelle dell’Arca di Sant’Agostino e non solo, come ricorda Pasotti: “Cito a titolo di esempio un manoscritto del secolo XIV di origine ungherese conservato all’Hermitage di San Pietroburgo“.
Il Triduo Pasquale in Basilica