Cari amici, dalle letture proposte dalla liturgia della Parola nasce un invito vitale: operare la verità e venire alla luce, che ci coglie autenticamente nella nostra identità di uomini. Scrive Agostino:” L’uomo e il peccatore sono due cose distinte: l’uomo è opera di Dio, il peccatore è opera tua, o uomo. Distruggi ciò che tu hai fatto, affinché Dio salvi ciò che egli ha fatto. E’ necessario che tu detesti in te l’opera tua e ami in te l’opera di Dio.. Operi la verità, e così vieni alla luce. Cosa intendo dire dicendo: operi la verità? Intendo dire che non inganni te stesso, non ti blandisci…Allora cominci a operare la verità, allora vieni alla luce, affinché sia manifesto che le tue opere sono state fatte in Dio.” Anche noi, nella vita, riviviamo l’esperienza di Israele descritta nel Libro delle Cronache quando tutto sembra perduto secondo il nostro giudizio razionale e le nostre aspettative, Dio premurosamente ed incessantemente si fa presente. Forse non cambia la situazione esterna, ma, se accettiamo, ci riporta con la sua Parola, col suo amore, al senso dell’affidarci alla speranza.
E con Michele, nei versi dedicati ai nostri figli G.ed E domani sposi
“La salvezza, lo sguardo sul domani
sono destino di chi ama e sa
che non esiste tempo dove c’è
chi il futuro stringe tra le mani.
Canto per voi, fratelli. Dio vi ami”
Buona Domenica
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