Ecco la Vergine partorirà un figlio che chiamerà Emmanuele, Dio connoi…(Isaia)
Questo segno atteso, supplicato, ignorato, ha attraversato il tempo, ha dato voce ad antichi profeti; a chi ha preso su di sé le sorti degli uomini ha dato la forza di lottare e consolare, si è dato come speranza ad un intero popolo afflitto e schiavo. Ed Agostino commenta:” Che mai è quella nascita della quale si può dire che in principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio?.. Noi dunque dobbiamo lodare, amare, adorare questa nascita, che celebriamo oggi, questa in cui Dio si è degnato di venire attraverso la stirpe di Israele e farsi Emmanuele: Dio con noi nella debolezza della carne, non con noi nell’iniquità del cuore.
Si avvicina a noi per ciò che ha assunto dalla nostra condizione e ci libera per ciò che gli rimase del suo livello”
Egli ha parlato la nostra lingua, pensato i nostri pensieri, sofferto per intero, fino alla morte, la nostra fatica di essere uomini.
La stessa fatica che si ritrova nelle parole di Michele:
“…le parole non salgono alle labbra
ma un sorriso accompagna silenzioso
il figlio che torna…”
ed ancora:
“La memoria sfollata nel passato
estende la nostra lontananza
eppure ci incontriamo in un sospiro”
Solo la fede e l’amore, il nostro amore umano, che Dio ha voluto abbracciare con braccia d’uomo, di Figlio, di fratello, riconoscono in un bambino l’Emmanuele, il Dio che si dona a ciascuno di noi, nascosto nella nostra umanità, nel grembo della Vergine Madre.
Ancora ci esorta Agostino: ”Cerchiamo di trascendere tutte le cose materiali, temporali, mutevoli, per vedere al di sopra di tutto Colui dal quale sono state fatte tutte le cose.”
Anche noi celebrando il Natale, se riusciamo a staccarci dall’ansia di esteriorità e consumo che non riempiono il cuore, possiamo imparare da Giuseppe ad accogliere nella nostra casa il Signore, il Dio con noi.
Possiamo annunziarne la gioia perché in Lui siamo amati (Paolo) secondo il nostro desiderio più profondo ed inconfessato, in Lui possiamo amarci e sentirci creature amate, secondo il nostro cuore, nella sua grazia e nella sua pace.
Buona Natale, amici
Anna e Marco
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