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Il discorso del cardinale Grech ai cardinali elettori in Conclave

Sua Eminenza il cardinale Prosper Grech con il cardinale Stanislao Karlic Arcivescovo emerito di Paraná (Argentina) e il Priore Generale dell'Ordine di Sant'Agostino Padre Robert Prevost
Sua Eminenza il cardinale Prosper Grech con il cardinale Stanislao Karlic Arcivescovo emerito di Paraná (Argentina) e il Priore Generale dell’Ordine di Sant’Agostino Padre Robert Prevost

“Alla veneranda età di 87 anni sono uno dei più anziani del collegio cardinalizio, ma in quanto a nomina sono appena un neonato; e poichè la mia vita era sempre dedicata allo studio, la mia conoscenza delle vicende di Curia non supera la terza elementare. Solo in quanto tale oso presentare questa semplice meditazione in nomine Domini”.

Così l’ottantasettenne cardinale maltese Prospero Grech, agostiniano, creato cardinale da Papa Benedetto XVI nel concistoro del febbraio 2012, lo scorso 12 marzo ha aperto la sua meditazione ai cardinali elettori in Cappella Sistina, in procinto di eleggere il nuovo Papa. La Santa Sede, con una decisione innovativa rispetto alla tradizione, ha deciso di pubblicare integralmente il testo dell’Admonitio tenuta dal cardinale Grech negli Acta Apostolicae Sedis di aprile-maggio 2013.

Qui potete scaricare il testo completo degli Acta che contengono tutte le notizie ufficiali relative al Conclave e all’elezione di Papa Francesco

Pubblichiamo alcuni stralci dell’admonitio del cardinale Grech, ma vi rimandiamo alla lettura del testo completo

“Regno e Chiesa non coincidono, il Regno e` la sovranita` paterna di Dio che comprende tutti i beneficiari della sua grazia…”
“Quando si scende a compromessi con il Vangelo lo si svuota della sua dynamis, come se ad una bomba a mano si rimuovesse il tritolo in essa contenuto. Non si deve cedere nemmeno alla tentazione pensando che, poiche´ il Concilio Vaticano II abbia appianato la salvezza anche a coloro che sono fuori della Chiesa, si relativizzi la necessità del battesimo. Oggi si aggiunge l’abuso di tanti cattolici indifferenti che
trascurano o rifiutano di battezzare i propri figli”.
“Il Cristo crocifisso, però, e` intimamente legato alla Chiesa crocifissa. E’ la Chiesa dei martiri, da quelli dei primi secoli fino ai numerosi fedeli i quali, in certi paesi, si espongono alla morte semplicemente andando alla messa domenicale. Ma la Chiesa crocifissa non si limita soltanto ai suoi martiri. Quando essa riflette la persona, l’insegnamento e il comportamento di Cristo, non
fa altro che presentare la Verità, che è Cristo medesimo. La Chiesa quindi chiede agli uomini di rispecchiarsi nello specchio di Cristo e di se medesima. Tutti desiderano conoscere la verità, ma quando essa rivela i nostri difetti allora viene odiata e perseguitata: « Oculis aegris odiosa lux, quae sanis amabilis», dice Agostino”.
Un’altra cosa è quando contro di noi si dice la verità , come è accaduto in molte delle accuse di pedofilia. Allora bisogna umiliarsi di fronte a Dio e agli uomini e cercare di sradicare il male ad ogni costo, come ha fatto, con grande suo rammarico, Benedetto XVI. E’ solo così che si riguadagna credibilità di fronte al mondo e si dà un esempio di sincerità . Oggi tanta gente non arriva a credere in Cristo perchè il suo volto viene oscurato o nascosto dietro un’istituzione che manca di trasparenza”.
“Lo spirito maligno del mondo, il mysterium iniquitatis, si sforza continuamente di infiltrarsi dentro la Chiesa… Coraggio! Cristo ci solleva d’animo quando esclama: « Abbiate fiducia, io ho vinto il mondo »”
“Più delle discussioni o gli incontri ecumenici, però, serve una preghiera fiduciosa ed intensa da tutte
le parti e un cammino convergente verso la santita` e lo spirito di Gesù. Non meno facile per il futuro pontefice sarà il compito di tenere l’unità nella Chiesa Cattolica medesima. Tra estremisti ultratradizionalisti e estremisti ultraprogressisti, tra sacerdoti ribelli all’obbedienza e quelli che non
riconoscono i segni dei tempi, ci sarà sempre il pericolo di scismi minori che non soltanto danneggiano la Chiesa, ma che vanno contro la volontà di Dio: l’unità ad ogni costo. Unità però, non significa uniformismo…”
“Purtroppo oggi la teologia soffre del pensiero debole che regna nell’ambiente filosofico, e necessitiamo un buon fondamento filosofico per poter sviluppare il dogma con un’ermeneutica valida che parli un linguaggio intelligibile dal mondo contemporaneo…”
“Si sente perciò l’urgenza della nuova evangelizzazione che comincia dal kerigma puro e nudo annunciato a non credenti, seguito da una catechesi continua alimentata dalla preghiera.
Però, il Signore che non viene mai sconfitto dalla trascuratezza umana sembra che, mentre in Europa gli si chiudono le porte, egli le stia spalancando altrove, specialmente nell’Asia. E anche nell’ Occidente, Iddio non mancherà di riservarsi un resto di Israele che non si genuflette di fronte a Baal, un resto
che troviamo principalmente in tanti movimenti laicali dotati di carismi diversi che stanno dando un forte contributo alla nuova evangelizzazione…”
“Finora abbiamo parlato di papi, cardinali, vescovi e sacerdoti, ma c’è un altro fattore di speranza nella Chiesa che non dobbiamo trascurare, il sensus fidelium. Agostino lo chiama « il Maestro interiore » in ciascun credente, e S. Giovanni “l’unzione” che ci insegna ogni cosa, essa crea nell’intimo del
cuore quel criterio di discernimento del vero dal falso, ci fa distinguere istintivamente ciò che è secundum Deum da ciò che viene dal mondo e dal maligno…”
“Ma perche´ sto dicendo tutto questo? E’perchè, pur professando il luogo comune che lo Spirito Santo è l’anima della Chiesa, non sempre lo prendiamo in considerazione nei nostri disegni sulla Chiesa. Egli trascende ogni analisi sociologica e previsione storica. Supera gli scandali, le politiche interne, gli
arrivismi e i problemi sociali, i quali, nella loro complessità oscurano il volto di Cristo che deve brillare anche attraverso dense nuvole. Sentiamo Agostino: « Gli apostoli vedevano Cristo e credevano nella Chiesa che non vedevano; noi vediamo la Chiesa e dobbiamo credere in Cristo che non vediamo. Aderendo saldamente a ciò che vediamo, giungeremo a vedere colui che ora non vediamo »”

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