Cari amici,
Domenica della gioia questa terza d’Avvento.
Io gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta nel mio Dio (Isaia). Il Signore è annunciato da Isaia, il profeta, come padre che si china sui suoi figli poveri, feriti, come colui che ha potere di riscattare e liberare schiavi e prigionieri, colui che fa germogliare la giustizia nel suo popolo. Anche Giovanni il Battista è uomo mandato da Dio e di sé dice: io sono voce di uno che grida nel deserto “preparate la via del Signore”.
Ci spiega Agostino: “Dunque, chi sei? Io sono – disse – la voce di uno che grida nel deserto: preparate la via al Signore. Voce di uno che grida nel deserto, voce di uno che rompe il silenzio. Preparate la via al Signore, quasi a dire: per questo io grido, per introdurre lui nel cuore; ma non può degnarsi di venire per dove voglio introdurlo se non preparerete la via…” Come è difficile questa attesa, come è lontana la gioia dell’annuncio nella nostra vita.
E con Michele:
“Non escono più stelle ad indicare
il cammmino sicuro.
Nella notte
improvvisa precipita col buio
la spoglia semplicità di ogni destino “
Ma il Signore rovescia i nostri preventivi, ci chiede di credere senza riserve, di ascoltare la Voce che grida nel deserto… ma non contraddice la nostra umanità.
Ancora Michele:
“Anche se il giorno arriva troppo tardi
con le mani protese da lontano
vivo l’attesa che da sè consola”
Il Dio che viene guarda i piccoli, i poveri come suo tesoro, sazia chi ha fame, difende e libera chi confida in Lui. Egli si fa comprensibile a noi nel Padre che fascia le ferite dei figli, che raccoglie tutti nella sua misericordia. E se siamo liberi possiamo aprire una via al Padre confidando nella sua Parola, possiamo sfondare le barriere del nostro amore volendo su di noi il suo Amore
Buona Domenica
Anna e Marco
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