Cari amici le letture di Isaia, ricordando la liberazione del suo popolo, il faticoso ritorno dalla deportazione, e preannunciando la pienezza gioiosa del tempo del Signore, mette a nudo le esigenze profonde e vere di ogni uomo: il cieco desidera vedere, il muto parlare, la steppa arida fiorire ma il tempo e le difficoltà mettono alla prova . Scrive Michele :
Aspetto che tu giunga
guardando dentro il cuore nel profondo,
sperando che la bruma della sera
non trasmetta il suo gelo e l’anima
si scaldi col succedersi delle ore.
E Agostino: “Che significa dunque il fatto che Giovanni mentre era rinchiuso in carcere, ov’era destinato ad essere ucciso presto, mandò da Cristo i suoi discepoli, e disse loro: Andate e domandategli: Sei tu quello che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?…E per dare una risposta ad essi Cristo disse: I ciechi vedono, i sordi odono, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono guariti, i morti risorgono, ai poveri è annunciata la salvezza… Voi mi vedete, riconoscetemi: vedete le opere, riconoscete chi le compie. E beato chi non si scandalizzerà di me. “
Buona Domenica
Anna e Marco
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