Cari amici
inizia la Settimana più importante dell’anno e di ogni tempo: si compie nel Figlio l’Amore di Dio per l’uomo, sua creatura. Nella Domenica delle Palme festeggiamo con i nostri ulivi l’ingresso di Gesù a Gerusalemme, acclamandolo come ha fatto allora la folla. La regalità del Figlio, vilipesa nell’insulto, nel mantello di porpora, nella corona di spine, nel corpo di un innocente condannato ed esposto, l’Ecce Homo, coincide con l’inizio della sua Passione, in cui Egli diventa pienamente Servo nell’umiliazione e nel dono totale
Scrive Agostino :” i patimenti che il nostro Signore ha sofferto ad opera dei nemici li ha sofferti per la nostra salvezza e perché ne traessimo profitto per la vita presente, in quanto egli si è degnato sopportarli per darci un esempio di pazienza… Ricordando però che egli nel suo corpo mortale non soffrì nulla per necessità ma ogni cosa fu scelta dalla sua libera volontà, abbiamo motivo di credere che rivestano un loro proprio significato…” Gesù prende su di sé il nostro male, si fa “peccato”: tutto il nostro male, tutto il nostro dolore hanno quel volto.
E con Michele:
“Taci, anima insistente, e lasciati
sedurre da un silenzio che ti inganni,
che ti dica d’un uomo che è straziato
e con la tenera brezza della sera
nei pensieri, nei sogni, nei ricordi,
ti riporti la polvere degli anni. “
Il silenzio di Gesù renda silenzioso il nostro cuore; solo nella povertà del silenzio possiamo contemplare il Crocifisso e meditare l’obbedienza, l’offerta totale d’amore di Cristo che nella morte raccoglie e ridona la vita
Buona Domenica
Anna e Marco
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