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Concerto Les goûts réunis: un itinerario tra gli stili

Questa sera alle 21 nella Sacrestia della Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro il concerto del maestro Giuliano Bellorini.

Scarica il programma del Concerto di questa sera

Maestro Bellorini, ci introduca nel Concerto che terrà il prossimo 17 aprile. Perché “Les goûts réunis: un itinerario tra gli stili”?
Questo titolo è in realtà il titolo di un’opera di Francois Couperin, apparsa nel 1724, nella quale il compositore francese dichiara esplicitamente di voler superare e comporre la tradizionale querrelle dei sostenitori del gusto francese e di quello italiano mettendo insieme i due stili, e facendone una sintesi. La musica più bella sarebbe nata dall’armonia tra i due grandi stili, non dalla loro contrapposizione o esclusività. Bach dal canto suo mostra lungo tutta la sua produzione di ispirarsi ai due linguaggi italiano e francese, oltreché alle radici prettamente tedesche. Dunque in Bach cìè una “riunione” dei tre grandi linguaggi, e il programma del concerto è formulato in modo da permettere all’ascoltatore un vero e proprio percorso, un viaggio attraverso il linguaggio tedesco (per così dire “autoctono”), italiano e francese. Tutti e tre gli stili sono perfettamente riconoscibili nella loro provenienza, e contemporaneamente portano impresso in modo trasversale il sigillo dell’originalità, che li accomuna.

Bach e Sant’Agostino: perché il compositore tedesco era così legato al grande Dottore della Chiesa?
I legami tra Bach e Sant’Agostino devono essere ricondotti essenzialmente alla concezione dell’estetica musicale, e dell’arte dei suoni in generale. A tanti secoli di distanza Bach infatti ripropone una idea di creazione musicale basata sul numero, sulle proporzioni, sulla geometria della costruzione, rimettendo in gioco l’antica idea pitagorica e poi agostiniana (così come espressa nel trattato De Musica) delle proporzioni matematiche che reggono il tutto. Ma oltre l’aspetto teorico, filosofico e artistico c’è da riconoscere che Bach ripercorre le orme del grande Dottore anche nella sua esperienza concreta: uomo di somma intelligenza e sensibilità, capace di lasciare a tutta la storia dell’arte musicale successiva un testamento indelebile, una pietra di confronto ineludibile, e contemporaneamente padre di una numerosissima prole, coinvolto attivamente ed emotivamente nelle vicende famigliari, nell’educazione dei figli, nella cura delle esigenze concrete e pratiche del vivere. In effetti sembra che i grandi uomini che hanno segnato le tappe dell’umanità abbiano molto di comune in questa versatilità e completezza, pur con qualche eccezione.

In questa settimana ricordiamo il battesimo di Sant’Agostino: cosa la colpisce maggiormente del pensiero e della vicenda umana del Vescovo di Ippona?
La figura di Agostino, sommo Dottore della Chiesa mi ha sempre profondamente colpito. E’ filosofo e teologo fondamentale, è uomo di pensiero profondo, è intelligenza grandissima unita ad una fede vissuta intensamente, ed è contemporaneamente persona, vicinissimo alle vicende dell’umanità nel loro aspetto terreno, che si materializzano nel desiderio e nella nostalgia, nei sentimenti, nelle debolezze. E’ insomma una personalità complessa, per nulla limitata da aspetti di parzialità. Incarna dunque un’idea di cristianesimo e di religione estremamente concreta e realistica: quando si incontra la fede attrarverso la conversione non scompaiono di certo le caratteristiche umane: anzi, spesso esse divengono più urgenti e cogenti, interpellano, qualche volta tumultuosamente, e mostrano l’Incarnazione nel suo volto più vero.

La sacrestia con il quadro di Giovan Battista Tassinari, datato 1599, raffigurante S. Girolamo che appare a S. Agostino per aiutarlo a sciogliere un dubbio sulla felicità delle anime beate
La sacrestia con il quadro di Giovan Battista Tassinari, datato 1599, raffigurante S. Girolamo che appare a S. Agostino per aiutarlo a sciogliere un dubbio sulla felicità delle anime beate

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