La Diocesi di Pavia, la Provincia Agostiniana d’Italia e il Comune di Pavia, hanno dato vita al comitato “Pavia città di Sant’Agostino” per celebrare la figura del santo, che in questa città riposa nelle sue spoglie mortali e che pertanto si pone come crocevia della sua memoria per la diocesi, per l’Ordine e per la città.

OBIETTIVI
- valorizzare la figura di Sant’Agostino, così moderna a distanza di tanti secoli, così capace di parlare in modo diretto all’uomo contemporaneo, cristiano e non, anche di altre religioni, quali che siano le culture di origine o di appartenenza;
favorire una più larga conoscenza della sua opera e dei suoi scritti, a tutti i livelli e sotto tutti gli aspetti, caratteristici dell’uomo, del filosofo, del teologo, del ricercatore;
recuperare il dialogo culturale tra il suo pensiero e la città di Pavia, in un orizzonte internazionale e sulla scia di quanto autorevolmente affermato dal Papa Benedetto XVI.
“La città di Pavia parla di uno dei più grandi convertiti della storia della Chiesa: sant’Aurelio Agostino. Egli morì il 28 Agosto del 430 nella città portuale di Ippona, allora circondata ed assediata dai Vandali. Dopo parecchia confusione di una storia agitata, il re dei Longobardi acquistò le sue spoglie per la città di Pavia, cosicché ora egli appartiene in modo particolare a questa città ed in essa e da essa parla a tutti noi, all’umanità, ma particolarmente a tutti noi in maniera speciale”
La settimana agostiniana pavese
Ispirata e voluta da Paolo VI di v. m. si celebra dal 1969 ogni anno a Pavia intorno al 24 aprile che è la festa della Conversione di sant’Agostino e storicamente è il giorno del suo battesimo nel 387.
Paolo VI, devoto ammiratore e appassionato lettore d’Agostino, può ritenersi a pieno titolo l’ispiratore dell’iniziativa religioso-culturale della Settimana Agostiniana Pavese, che dal 1969 si celebra annualmente in concomitanza con la festa liturgica del battesimo d’Agostino, il 24 aprile. L’esortazione del Pontefice al neo vescovo di Pavia, Mons. Antonio Angioni (settembre 1968), di valorizzare la presenza dell’urna santa di S. Agostino, di cui si glorierebbe qualsiasi città della terra, per accrescerne non solo la venerazione ma invitare tutti alla conoscenza e alla meditazione delle grandi opere del Santo.
Il vescovo, al quale va il merito dell’ iniziativa, che ha due momenti significativi: uno strettamente religioso nella Basilica di S. Pietro in Ciel d’oro, l’altro specificamente culturale in ambito universitario, trovò la pronta e convinta adesione dei Padri Agostiniani di Ciel d’Oro, che coinvolsero il Priore Generale dell’Ordine, A. Trapè, e il Provinciale della Provincia Ligure-lombarda, dei Docenti universitari qualificati nello studio del pensiero agostiniano, in primis il cardinale M. Pellegrino, arcivescovo di Torino e professore nell’Università di letteratura cristiana antica, i professori G. Lazzati, rettore della Cattolica di Milano, M. F. Sciacca dell’Università di Genova e L. Alfonsi dell’Università di Pavia e del Corpo docente del Seminario teologico: degni di nota e stima, Don Cesare Angelini, rettore del Collegio universitario Borromeo, dove si tennero le conferenze della prima Settimana nel 1969, Faustino Gianani, memoria storica di Pavia, Paolo Magnani, rettore del Seminario, poi vescovo di Lodi e di Treviso, Giuseppe Casati, professore di latino e greco e di Patrologia.
I compiti organizzativi e di segreteria furono affidati a due giovani Agostiniani, freschi di studi teologici e agostiniani a Roma, docenti nel Seminario diocesano, Giovanni Scanavino, ora vescovo d‘Orvieto-Todi e Giancarlo Ceriotti, che gli subentrò, quando passò a Roma nella curia agostiniana. Sin dagli inizi valida e preziosa fu la collaborazione, tuttora in corso, del giovane prof. L. F. Pizzolato, docente di letteratura cristiana antica e Direttore del Dipartimento di Scienze religiose alla Cattolica.