Oggi, Battesimo di Gesù e fine del Tempo di Natale, pubblichiamo l’inizio di una celebre Omelia (Omelia 5) di Sant’Agostino:
Per darci un esempio di umiltà, per insegnarci ad accogliere la grazia del battesimo, Cristo ha ricevuto ciò di cui egli non aveva bisogno, ma che a noi era necessario.
1. Come il Signore ha voluto, siamo arrivati al giorno della nostra promessa; che egli ci conceda di poterla mantenere. Tutto ciò che diciamo, infatti, se viene da Dio, è utile a noi e a voi; le cose, invece, che vengono dall’uomo sono menzogne: come ha detto lo stesso Signore nostro Gesù Cristo: Chi proferisce menzogne, parla del suo (Gv 8, 44). Nessuno possiede di suo se non menzogna e peccato. Quanto l’uomo possiede di verità e di giustizia, proviene da quella fonte, di cui dobbiamo essere assetati in questo deserto, se vogliamo come da alcune gocce di rugiada esserne irrorati e ristorati durante la nostra peregrinazione, e così non venir meno nel cammino, e pervenire là dove la nostra sete sarà placata e saziata. Se dunque chi proferisce menzogna, parla del suo, chi proferisce la verità parla da parte di Dio. Giovanni era verace, Cristo è la verità; Giovanni era verace, ma chi è verace lo è da parte della verità. Ora, se Giovanni era verace, e se l’uomo non può essere verace se non da parte della verità, in grazia di chi era verace Giovanni, se non di colui che disse: Io sono la verità (Gv 14, 6)?