Nell’anniversario della nascita di Sant’Agostino, avvenuta il 13 novembre 354 a Tagaste, alle 21 in Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro il Comitato Pavia Città di sant’Agostino e la comunità agostiniana pavese organizzano il Concerto “Le Lagrime di San Pietro”, ultima opera di Orlando di Lasso (Mons, Hainaut 1532 – Monaco 1594 ), dedicata al Papa Clemente VIII, licenziata tre settimane prima di morire e pubblicata postuma nel 1595 da Adam Berg a Monaco.
Spiega il maestro Michele Pasotti, della commissione musicale del Comitato “Tutti gli anni commemoriamo questa importante data agostiniana e cerchiamo di perseguire da alcuni anni il progetto di avere importanti concerti pagine di musica sacra in quest’occasione. Ascolteremo quest’anno “Le lagrime di San Pietro”, un ciclo di madrigali spirituali di Orlando di Lasso, uno dei compositori importanti del Rinascimento europeo, opera che ne è il testamento spirituale. Si tratta di un ciclo straordinario che riflette sul pentimento di Pietro, diverse volte affrontato nella storia della musica. Si tratta di un ciclo organizzato secondo criteri numerologici, 21 composizioni divise in tre parti, ciascuna fatta di sette composizioni, ed è scritto per sette voci”. Si tratta di madrigali spirituali: “Nel Rinascimento si scrivono anche i madrigali spirituali che hanno la stessa forma del madrigale ma hanno un soggetto spirituale. Il simbolismo del numero tre e del numero sette si ripete più volte: il tre rappresenta la Trinità mentre il sette sono i dolori della Vergine e ovviamente anche i peccati capitali: è una riflessione sulla fragilità umana e sull’imperfezione”. Orlando di Lasso compone questo ciclo utilizzando sette degli otto modi in cui si scriveva la musica allora, lasciando fuori l’ottavo modo a significare l’imperfezione della condizione umana.
Conclude Pasotti: “È il canto del cigno e la summa della polifonia rinascimentale: da lì a pochissimi anni lo stile dei nuovi compositori si imporrà e si abbandoneranno i canoni dell’estetica rinascimentale. Siamo molto contenti che a Pavia venga eseguito per la prima volta da un gruppo di fama internazionale come “Il canto di Orfeo” diretto da Gianluca Capuano, organista e direttore molto conosciuto e apprezzato”.
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