La basilica di San Pietro in Ciel d’Oro conserva le spoglie mortali di sant’Agostino, padre della Chiesa e ispiratore carismatico dell’Ordine di Sant’Agostino. La sua Arca marmorea, imponente monumento sacro che sovrasta la preziosa urna e spicca nella magnifica architettura di questa basilica, richiama la figura stessa di Agostino, la sua vicenda terrena e il suo glorioso spirito, vivente nei secoli.
L’alto valore catechetico e storico dell’Arca risiede proprio in quel suo narrare, attraverso la plasticità dei rilievi, i momenti più significativi della vita del santo – a noi nota dai suoi stessi scritti – seguendo poi il destino delle sue spoglie fino alla loro traslazione da Cagliari a Pavia, allora capitale del regno Longobardo, voluta dal piissimo re Liutprando.
Il legame tra Agostino e la città risale dunque a molto tempo prima della costruzione del monumento. Sant’Agostino è presente in Pavia non solo con i suoi resti, ma soprattutto con i suoi figli: l’Ordine Agostiniano infatti, con l’apostolato e la Settimana Agostiniana Pavese, in collaborazione con l’Università e con la Diocesi di Pavia, rende vivo Agostino anche nella cultura. Questo continuo tornare ad Agostino, sempre vivo e attuale, ci permette, oggi come ieri, di dissetarci alla sorgente del suo pensiero. Ed è sempre gioioso il ricordo di questo straordinario nordafricano, cittadino romano, che vive come grande presenza nella cultura occidentale e nella teologia cattolica.
Auguriamo a ogni visitatore che la conoscenza dell’Arca che custodisce le spoglie di Agostino faccia nascere il desiderio di accostarsi all’uomo rappresentato nelle sculture e nei rilievi. Sono certo che resterà affascinato non solo dal pregio artistico del monumento, ma più ancora dalla grandezza umana e spirituale del santo celebrato e sepolto nella basilica di san Pietro in Ciel d’Oro.

Urna di Sant’Agostino
I resti del Corpo di S. Agostino sono collocati dal 1900 sotto l’altare che fa da basamento all’Arca di marmo del XIV secolo. I resti furono esaminati scientificamente nel 1884 con il permesso del Papa Leone XIII e gli esperti poterono contare 225 frammenti di varia grandezza di tutte le parti del corpo, tra cui anche 21 pezzi del cranio. I sacri resti del Corpo di S. Agostino giacciono dentro l’Urna di cristallo e bronzo dorato del 1833, fatta eseguire dal Vescovo di Pavia mons. Luigi Tosi e abbellita poi, nel 1884, dal Vescovo mons. Agostino Riboldi. Sul lato anteriore sotto le insegne episcopali è scritto Ossa S. Augustini Episcopi ed Doctoris; sul lato posteriore sotto il simbolo agostiniano del cuore ferito è scritto In Dei amore et animarum consumptum – Consumato dall’amore di Dio e delle anime.
L’Urna di cristallo e bronzo dorato è inserita dentro l’Urna argentea originaria, prezioso manufatto di oreficeria longobarda dell’VIII secolo; venne fatta eseguire dal re Liutprando quando nel 722 circa il Corpo di S. Agostino fu traslato a Pavia. Sui 4 lati sono ornati da 4 croci di lamina decorate a rosette e con al centro la figura di Gesù Cristo; ad esse si è ispirata l’artista Pupi Perati per eseguire la croce pettorale donata dalla diocesi di Pavia al Santo Padre Benedetto XVI nella sua visita del 22 Aprile 2007.